
Fino a qualche anno fa la mia risposta a questa domanda sarebbe stata: "Scuola di Specializzazione no". Ero infatti convinta che non fosse necessario intraprendere altri 4 anni di studio, tra l'altro a pagamento, per incrementare le mie conoscenze. Ero erroneamente convinta che per fare lo Psicologo bastasse un laurea e dell'esperienza. Ma più facevo esperienza in ambito clinico e più mi rendevo conto, pian piano, quanto fosse necessario approfondire certi temi. I miei pazienti mi mettevano di fronte alle mie emozioni che spesso non riuscivo a gestire e facevo confusione tra ciò che era mio e ciò che era loro. Transfert, controtransfert, invischiamento...che confusione! Alla luce di tutte queste riflessioni, inizia a rimbalzarmi nella testa l'idea di iscrivermi ad una Scuola di Specializzazione, idea che pian piano si è trasformata in una necessità e poi in un desiderio. Inizio così un pò ad orientarmi tra le varie proposte in Campania e comincio a rendermi conto che ci sono un infinità di Scuole, con diversi approcci. Quindi, credo, il primo passo da fare per chi è alla ricerca di una Scuola, è quello di capire verso quale approccio si è più orientati. Una mia docente diceva sempre che la scelta della Scuola è un pò come quando si indossa un vestito, "ci si deve sentire comodi dentro".
I principali orientamenti sono tre:
- Sistemico-relazionale: l'individuo viene osservato all'interno del suo sistema famiglia, dentro il quale ogni membro assume un ruolo e una funzione. Secondo il modello sistemico il sintomo è l’espressione di un disagio
che investe nella sua totalità il sistema di cui l’individuo fa parte.
Il paziente diviene "paziente designato" di una disfunzione del sistema
causata spesso dalla rigidità dei modelli relazionali abituali. Il
sintomo non è più una "caratteristica dell’individuo", ma "qualità del
sistema".
- Psicoanalitico: il paziente viene analizzato attraverso le espressioni che il suo inconscio mette in atto e che condizionano la sua esistenza.
- Cognitivo-comportamentale: il sintomo viene risolto attraverso una serie di strategie che mirano non tanto a comprendere la radice del disagio, ma alla sua risoluzione.
Ovviamente questi tre approcci hanno caratteristiche molto più complesse e profonde di quelle che ho accennato, ma posso fornire maggiori informazioni solo su quello sistemico-relazionale essendo il mio approccio. Posso consigliare una bibliografia che può servire ad approndire certi temi, o quanto meno a farsi un'idea generale sugli autori sistemici, che io stessa non conoscevo prima di iscrivermi a Scuola, ma che ho adorato da subito. Questi sono alcuni testi che consiglio:
- Boszormeyi I., Spark G. (1989) Lealtà invisibili, Astrolabio, Roma
- Whitaker C, Napier A.Y., (1978) Il crogiolo della famiglia, Astrolabio, Roma
- Bowen M. (1979) Dalla famiglia all'individuo, Astrolabio, Roma
- Minuchin S (1981), Famiglia e terapia della famiglia, Astrolabio, Roma
- Walsh F. (20 ) La resilienza familiare, Ed. Raffaello Cortina, Milano
Dopo aver capito quale approccio più si avvicina al vostro modo di vedere e vivere la Psicoterapia, arriva il momento dei colloqui da fare nella varie Scuole di Specializzazione. Anche in questa scelta ho avuto molti dubbi e perplessità. Inizialmente ero orientata verso una Scuola psicoanlitica/psicodinamica e infatti il mio primissimo colloquio è stato alla AIPPI di Napoli (
www.aippinapoli.it). Ero e sono tutt'ora affascinata da questo tipo di percorso, ma ben presto mi sono resa conto che le mie finanze erano troppo scarse per poter scegliere questa Scuola, non tanto per il costo della Scuola in se per se, ma per il fatto che è richiesta una Psicoanalisi personale bisettimanale a partire dal primo anno di scuola e facendo due conti, il mio budget era troppo, troppo basso. Per questo ho cercato di entrare alla Scuola del Prof. Paolo Valerio, quella universitaria, che ad un costo accessibile mi avrebbe permesso di approndire le tematiche che mi interessavano. La Scuola, che oggi credo non esista più, era a numero chiuso e prevedeva un test di ammissine. Ovviamente non sono riuscita ad entrare, pur ottenendo al test un punteggio di 100 su 100 (piccole soddisfazioni!), a causa dei pochi punti datimi per le pubblicazioni. Delusa da questa ennessima "sconfitta", ho deciso di guardarmi un pò intorno. Finalmente, dopo 4 anni di riflessioni, pause, ripensamenti e dubbi, sono stata illuminata dall'approccio sistemico! Ma quante Scuole sistemiche esitono a Napoli e in Campania? Credo più di 20! E come fare a scegliere tra 20 Scuole che all'apparenza sembrano tutte uguali ma che in realtà non lo solo, pur condividendo l'approccio di base? Semplice: fare i colloqui e iniziare a sentire cosa succede dentro di se quando si esce dalla stanza! Almeno è questo quello che io ho fatto prima di scegliere. La mia Scuola è la Scuola Romana di Psicoterapia Familiare
www.srpf.it, il Direttore è il Prof. Carmine Saccu, un medico, Neuropsichiatra Infantile, un uomo speciale e originale, che mi ha colpito dal primissimo momento in cui l'ho visto, quando mi sono detta tra me e me: "Ma chi è questo?". Nei prossimi post vi parlerò dettagliatamente della mia Scuola e chiederò ad alcune mie colleghe di parlarvi delle loro, in modo da essere imparziale e fornire quante più notizie possibili!
Buona scelta a tutti...